Automobilisti, che guaio: il rincaro è pazzesco, è un vero disastro

Tutto sempre più caro con prezzi completamente fuori da ogni logica, le proteste e le accuse sui social fanno rumore.

Le autostrade italiane non pesano solo al casello. Fermarsi per una pausa è diventato un esercizio di resistenza del portafoglio. Nelle aree di servizio, ormai, i conti lievitano in pochi istanti: l’acqua può arrivare a 3,30 euro, una Coca-Cola tocca quota otto euro, il gelato supera i tre.

Rincaro pazzesco
Rincaro pazzesco per gli automobilisti – tvbiketreviso.it

Per chi viaggia con la famiglia, il rapido break si trasforma in una spesa che lascia il segno. Il tema non è episodico: negli ultimi mesi le segnalazioni sono esplose, da Nord a Sud, con scontrini condivisi e malumori che fanno il giro dei social. La narrazione è sempre la stessa: si entra per una bottiglia, si esce con la sensazione di aver pagato troppo.

Rincari in Autogrill e reazioni dei viaggiatori

A dare voce al malcontento è arrivato anche il giornalista Salvo Sottile. In un video diventato virale ha puntato il dito contro i rincari, accusando chi gestisce le aree di servizio di approfittare del fatto che chi è in viaggio ha poche alternative: “Lo fate perché sennò uno deve andare fuori dall’autostrada per poter mangiare”.

Rincaro pazzesco
Rincari in Autogrill e reazioni dei viaggiatori(Autogrill) tvbiketreviso.it

Il messaggio ha colpito nel segno perché fotografa una realtà comune a molti: se esci per cercare prezzi normali, perdi tempo e consumi carburante; se resti dentro, paghi il sovrapprezzo. Un paradosso che Sottile ha sintetizzato con un confronto spiazzante: in certi casi una bottiglietta d’acqua può costare più della benzina al litro. Qui la sproporzione diventa evidente, e le spiegazioni ufficiali scivolano via.

Da un lato pesano i listini delle materie prime e i costi di gestione degli spazi commerciali; dall’altro, contano la posizione e la scarsità di alternative immediate. La rete autostradale concentra flussi e bisogni: chi viaggia ha urgenze semplici – bere, mangiare, riposarsi – ma il contesto chiuso dell’area di servizio spinge i prezzi verso l’alto. Il risultato è una distorsione che gli automobilisti percepiscono ogni volta che passano alla cassa.

Quello che era un aneddoto da raccontare al rientro, oggi è un tema nazionale. Le proteste online e le prese di posizione pubbliche hanno acceso i riflettori su un problema a lungo considerato inevitabile. La sensazione diffusa è che si sia superata la soglia di tollerabilità: se una bibita fresca o un gelato diventano “lusso”, la sosta perde significato.

L’auspicio è che l’attenzione mediatica e la pressione dei consumatori aprano la strada a maggiore trasparenza e criteri più equilibrati. Perché la pausa in autostrada torni a essere ciò che dovrebbe: un momento semplice di ristoro e relax, non il conto salato che rovina il viaggio.

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