Una sigla, un logo e tante ipotesi: Yamaha RW potrebbe annunciare una famiglia nuova di moto attorno al motore CP2, con svolta “explore”.
Nei corridoi del settore, il nome che rimbalza è breve e criptico: RW. La traccia emerge mesi fa con una raffica di registrazioni europee che spaziano dalla 125 alla 700, mappando cilindrate pensate per mercati diversi e lasciando intravedere una piattaforma modulare pronta a declinarsi per aree e gusti locali.

Nessuna scheda tecnica, nessun teaser ufficiale: solo atti d’ufficio e un tam tam che cresce, alimentato da parallelismi con il bicilindrico CP2 da 689 cc già al centro di modelli noti come Ténéré e MT-07. Il pezzo mancante arriva ad agosto con un marchio che sembra dire molto da solo: RW700 Explore. Una dicitura che sposta il focus sul viaggio, sull’avventura stradale, su quel territorio intermedio dove oggi Yamaha lascia spazio ai concorrenti.
Yamaha RW, la pista “Explore”
RW700 Explore suona come un passaporto per un’endurona stradale dal taglio turistico, distinta da Ténéré e Tracer 7 per impostazione e destinazione d’uso. Qui potrebbe entrare una ruota anteriore da 19 pollici, oggi assente tra i CP2, insieme a un’estetica dedicata che strizza l’occhio a chi alterna asfalto e sterrati leggeri senza cercare l’off-road estremo. L’idea, in sostanza, è offrire un’alternativa credibile a chi guarda a BMW, Suzuki o ai marchi cinesi per una on-off equilibrata, pronta per viaggiare e facile nel quotidiano.

Le registrazioni non si fermano al 700: compaiono anche RW125, RW155, RW250 e RW350. Uno schema che lascia intuire una gamma a ventaglio, calibrata per Asia e Sud America con piccole cilindrate, medie per i mercati emergenti e il 700 come proposta globale. Una strategia che usa la stessa matrice progettuale per coprire esigenze e normative differenti, accelerando tempi e riducendo complessità industriali.
Resta il rebus del nome. RW è un codice interno in attesa di una denominazione commerciale, o un richiamo “retro” che gioca con la storia Yamaha? L’ipotesi vintage non è peregrina: il mercato ha riscoperto linee squadrate, grafiche fluo e carene piene ispirate agli anni ’80 e ’90, seducendo nostalgici e nuovi appassionati cresciuti con quelle immagini. Se la famiglia RW abbracciasse quell’immaginario, il risultato sarebbe più di una mossa di marketing: un ponte tra generazioni, capace di parlare a chi ha vissuto gli anni d’oro e a chi li ha sognati.
Oggi, i fatti sono due: una serie di marchi depositati che disegnano l’ossatura di una possibile famiglia e un logo “Explore” che delimita il campo d’azione del 700. Il resto, per ora, è attesa. Iwata non ha rilasciato dettagli tecnici né anticipazioni ufficiali, ma il tempismo punta verso l’autunno. Con un appuntamento naturale all’orizzonte: EICMA 2025 potrebbe essere il palco giusto per svelare la rotta e dare sostanza a quella sigla che, intanto, ha già acceso i concessionari e la fantasia degli appassionati.