La battaglia sui dei taxi continua: nuove regole, costi elevati e Uber tengono alta la tensione. Nuove richieste al Governo.
A Londra i Black Cab vivono una fase delicata, tra spiragli e ostacoli che non accennano a sparire, con gli operatori in pressing su istituzioni e regolatore per salvaguardare un servizio storico della città. Al centro del confronto ci sono le norme di Transport for London sulla circolazione e sulla gestione del servizio, considerate troppo restrittive da tassisti e flotte, e la competizione con le piattaforme di noleggio con conducente, esplosa con l’arrivo di Uber.

Il tema non è solo regolatorio: pesa anche l’economia del ricambio, perché un Black Cab elettrico nuovo raggiunge prezzi molto alti, e senza aiuti il salto di tecnologia diventa proibitivo per molti conducenti. Per questo il settore chiede una proroga dei contributi ai taxi plug-in, puntando a mantenere in strada veicoli più moderni e a batteria senza compromettere la sostenibilità dei conti.
Nuove regole e richiesta di proroga
Gli operatori mettono in fila i nodi: limitazioni alla circolazione in alcune zone, con il divieto di usare strade urbane minori, stanno allungando i tempi di percorrenza e complicano il servizio porta a porta per chi ne ha reale necessità. Il risultato, denunciano, è un aumento della congestione sulle arterie consentite, proprio mentre la domanda di spostamenti rapidi e accessibili resta alta nei quartieri centrali.

Sul piano economico, la transizione spinge a chiedere la proroga degli incentivi per i taxi plug-in: un Black Cab a batteria, come quelli di London Electric Vehicle Company del gruppo Geely, supera la soglia delle centomila sterline con il finanziamento, rendendo decisivo il supporto pubblico.
I taxi restano circa 22 mila, mentre i veicoli a noleggio con conducente hanno superato quota 45 mila nel 2025, un cambio di scala che ha ridisegnato le strade della capitale. Resta poi un nodo giuridico: il diritto a essere fermati per strada spetta ai taxi, mentre i veicoli a noleggio privato devono essere prenotati in anticipo e possono sostare solo per prelevare o lasciare clienti.
La LTDA segnala proposte ricorrenti per permettere alle auto delle piattaforme private di accettare corse in strada, ma chiede un chiarimento definitivo da Governo e Transport for London per tutelare il servizio e la sicurezza dei passeggeri.
L’obiettivo è fissare un perimetro chiaro tra taxi e noleggio con conducente: regole certe su fermate, prenotazioni e accessi stradali, insieme a una politica di incentivi che mantenga sostenibile il passaggio all’elettrico, sono considerate condizioni minime per dare futuro ai Black Cab.
In attesa di decisioni, la protesta cresce: tra restrizioni alla viabilità minore, costi d’acquisto elevati e flotta Ncc in espansione, il comparto compatta le richieste e rilancia la pressione sul legislatore.