La moto più desiderata in Italia non è nemmeno in vendita: che beffa, ma è perfetta

Sportiva, quattro cilindri e look aggiornato: fa parlare di sé, ma il mercato italiano deve ancora aspettare. Una beffa totale

La QJ Motor SRK 450 RR tiene alta l’attenzione degli appassionati pur senza un listino da noi. Presentata per l’Asia appena un anno fa, è già pronta a cambiare volto, mossa che ne alimenta l’aura da oggetto del desiderio lontano. In Cina è nata come SRK 421 RR e, da lì, ha generato una piccola famiglia di sportive con tre cubature: 421, 399 e 249 cm³.

La moto più desiderata in Italia
La moto più desiderata in Italia -tvbiketreviso.it

Tutte condividono l’architettura a quattro cilindri in linea e una base ciclistica comune, scelta che semplifica lo sviluppo e garantisce coerenza di guida. Il cuore del progetto resta il frazionamento classico, capace di regimi altissimi e sonorità ricercate, con numeri che puntano al piacere più che al contenimento. Intanto, l’arrivo in Europa rimane sospeso, e proprio questa attesa costruisce l’onda di curiosità.

QJ Motor SRK 450 RR: restyling e gamma

La SRK 450 RR mantiene il motore da 421 cm³ con 76 CV a 14.000 giri e 39 Nm a 13.000 giri, un’erogazione tutta in alto che richiama le sportive compatte di scuola orientale. Il dato pesa anche sulla bilancia: 176 kg con il pieno, in linea con la categoria e confermato nei documenti di omologazione che anticipano il facelift.

La moto più desiderata in Italia
QJ Motor SRK 450 RR (QJ Motor) tvbiketreviso.it

Il restyling riguarda solo la 450 RR e nasce da pratiche di omologazione cinesi: il frontale abbandona la mascherina ispirata alla concept Ten78, con fari incassati e linee eccentriche, per un muso più tradizionale con doppio faro. Cambiano anche gli specchietti, ora alle estremità del manubrio in chiave pista. La carenatura introduce alette aerodinamiche ben visibili; restano invece immutati telaio e quel codino particolare con sella del passeggero sdoppiata longitudinalmente.

Accanto alla 450 RR, la SRK 400 RS scende a 399 cm³ per soddisfare vincoli locali, senza rinnegare le prestazioni dichiarate. Chiude la gamma la SRK 250 RD: 249 cm³, 40 CV a 15.500 giri e 22 Nm a 12.500 giri. È un ammiccamento esplicito alle piccole quattro cilindri giapponesi di fine anni ’80 e ’90, per chi cerca la raffinatezza meccanica in formato leggero.

Due varianti compaiono nei documenti: una con pinze freno radiali generiche, l’altra con impianto Brembo previsto come optional. Un dettaglio che fotografa bene la filosofia del progetto: base comune, possibilità di affinare dove conta, senza stravolgere la sostanza.

La SRK 450 RR cambia faccia senza toccare ciò che ne definisce il carattere: quattro cilindri pronto a salire di giri, peso confermato e una ciclistica condivisa con le sorelle. Resta la beffa per chi la aspetta: qui non è ancora in vendita. Ma, guardando com’è impostata, sembra fatta apposta per chi ama la guida “alta di contagiri” e un’estetica più matura rispetto all’esordio. Perfetta, almeno sulla carta.

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