Finalmente una telecamera che non incute timore a chi guida. Non ti dà la multa ma crea un ricordo indimenticabile
Il motociclista ama rivedersi in piega, ma tra action cam ballerine e amici volenterosi il risultato raramente convince: orizzonti storti, cruscotti protagonisti, traiettorie monche che non rendono giustizia al momento migliore della giornata.
C’è chi prova col supporto sul manubrio, chi affida tutto al time-lapse, chi si organizza con il compagno di uscita due tornanti più avanti. Spesso, però, non resta che archiviare clip mosse e scatti fuori tempo massimo. E qui entra in scena una soluzione che non chiede sforzo al pilota e promette un esito professional. Un’idea semplice, quasi ovvia: lasciare il lavoro del fotografo a chi lo fa di mestiere e al motociclista il gusto di scegliere la foto giusta, a freddo, quando il casco è già appeso. Senza multe, solo immagini.
La formula è tanto ovvia quanto geniale: operatori con attrezzatura professionale presidiano tornanti alpini, curve panoramiche e strade simbolo del turismo su due ruote in tutta Europa, aspettano il passaggio e catturano l’istante in cui la moto si inclina, il pilota accenna un saluto o disegna la traiettoria come l’ha immaginata uscendo dal paese.
Nessuna regia, niente briefing: si guida e basta, perché il resto lo fanno tele e tempi rapidi dall’esterno, con la pulizia che manca ai dispositivi a bordo. Sul sito, inserendo data e località, si verifica se il transito è finito nel mirino. Addio selfie storti e scatti “quasi” riusciti: il ricordo torna a fuoco, letteralmente.
Il lavoro “sporco” – anticipare la piega, cogliere l’apice, tenere il pilota nel fuoco – è delegato a chi presidia i punti giusti, quelli in cui ogni moto sembra rendere un po’ di più. Il risultato è una galleria pulita, con orizzonti diritti e moto intera in campo, pronta a passare dal display alla cornice senza ritagli improbabili.
A spingere la notorietà del progetto ci pensano i social: le pagine ufficiali raccolgono clip virali e montaggi ironici: manovre titubanti, ingressi larghi, piccoli errori da neofiti raccontati senza cattiveria, più con lo spirito goliardico da bar di montagna.
Scivolate a bassa velocità, pieghe finite nel ghiaino, episodi che non diventano materiale in vendita ma alimentano la community, fanno numeri e portano curiosi sulla piattaforma. Un modo per farsi conoscere, senza prendere di mira nessuno e ricordando a tutti che certi passaggi capitano, ieri come oggi.
Il succo è tutto qui: la piega resta del pilota, lo scatto passa a un professionista. Un servizio che toglie ansia, perché non misura, non multa e non lampeggia; valorizza, piuttosto. E restituisce ciò che l’azione merita: un’immagine pulita, fatta bene, dove conta la moto, non il supporto che traballa. Per molti, già questo basta a cambiare il senso della domenica.
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